giovedì 19 marzo 2020

Psicologia

LA FAMIGLIA
Dare una definizione precisa di famiglia oggi non è facile, la realtà è talmente grande che forse sarebbe meglio parlare di famiglie al plurale. Gli studi di antropologia di fine Ottocento e Novecento avevano evidenziato che la famiglia occidentale nucleare, cioè composta dai genitori e dai figli, non rappresentava l'unica forma di famiglia possibile ma piuttosto una delle tante in cui può strutturarsi l'organizzazione famigliare. Le ricerche più recenti hanno rimarcato ulteriormente la variabilità della famiglia, sottolineando come, all'interno di uno stesso contesto geografico e culturale, possono coesistere diverse forme di convivenza famigliare.

GRUPPI FAMIGLIRI
Nel volume Famiglie Laura Fruggeri, riprendendo la descrizione elaborata da David Kantor e William Lehr negli anni Settanta, ritiene che entrerebbero così nella categoria famiglia tutti quei gruppi famigliari che soddisfano la maggior parte dei propri bisogni definiti in modo collettivo e congiunto.
Si sottolinea dunque la dimensione collettiva della famiglia, gruppo con propri bisogni e obiettivi, insieme alla dimensione individuale dei membri, che hanno scopi ed esigenze propri da perseguire in autonomia. Coesione del gruppo e autonomia sono dunque le due parole chiave nella vita della famiglia.

Psicologia

L’IDENTITÀ SOCIALE NELLA TEORIA DI TAJFEL
Henri Tajfel analizza le relazioni tra i gruppi sociali, ai cui poli estremi si collocano:
Il comportamento interindividuale, caratterizzato dal fatto che le persone entrano in relazione e si confrontano sulla base delle caratteristiche personali;
il comportamento intergruppo, caratterizzato dal fatto che le persone entrano in relazione in quanto appartenenti a determinate categorie sociali o gruppi.
Se il membro di un gruppo utilizza soprattutto il comportamento intergruppo, l'uniformità di comportamenti e pensieri con gli altri sarà maggiore. In questo caso, vi è la tendenza a minimizzare le diversità tra i membri del proprio gruppo, cioè il gruppo interno (ingroup), e a massimizzare, invece, la contrapposizione e le diversità con i componenti del gruppo esterno (outgroup), come se le differenze individuali venissero cancellate.
Secondo Tajfel inoltre, il livello di autostima di un individuo è la conseguenza del valore attribuito al gruppo a cui sente di appartenere.

Psicologia

LA MENTALITÀ DI GRUPPO
Il bisogno di consenso dei membri di un gruppo, può originare conseguenze negative: la mentalità di gruppo, infatti, tende a distorcere i processi decisionali, poiché fa in modo che vengano prese in considerazione poche alternative. Come sostiene Leon Festinger una volta entrati a far parte del gruppo, è necessario rispettarne le regole interne per continuare ad appartenervi. Quando un elemento del gruppo ha opinioni o comportamenti divergenti rispetto alla maggioranza, questa manifesta la tendenza a convincerlo a uniformarsi e, se ciò non è possibile, a escludere il deviante. Secondo la teoria dell'impatto sociale formulata da Bibb Latané più il gruppo è ampio, forte e vicino dal punto di vista spaziale e temporale, più è possibile influenzare il deviante. 

Psicologia

IL POTERE E LA FIGURA DEL LEADER
Il sistema di status si riferisce alla posizione che un individuo occupa all’interno di un gruppo e alla valutazione di quella posizione in una scala di valori.
Il leader è colui che esercita maggiore influenza sugli altri membri del gruppo, facilitando il raggiungimento di un obiettivo comune. La leadership assolve due funzioni ben precise: quella socioemozionale, che riguarda il raggiungimento dell'armonia nella vita del gruppo, e quella relativa al compito. Il leader espressivo spesso è una figura diversa dal leader strumentale. Le ricerche hanno mostrato che la leadership può essere esercitata adottando stili differenti e sono: leadership autoritaria, leadership democratica e la leadership permissiva.
Il potere è la possibilità che un individuo ha di influenzare e controllare il comportamento altrui e si esprime in diverse forme: il potere di ricompensa, il potere coercitivo, il potere legittimo, il potere di esempio e il potere di competenza.

Psicologia

INDIVIDUI E GRUPPI
Ogni individuo è immerso in una rete di relazioni e gruppi, che la psicologia sociale ha ampiamente studiato. Il sociologo Robert Merton lo definisce come un insieme di individui che interagiscono secondo determinati modelli, provano sentimenti di appartenenza e vengono considerati parte del gruppo dagli altri membri. Un insieme di persone per essere considerato un gruppo sociale deve avere le seguenti caratteristiche:
Interazione: un gruppo è costituito da persone che interagiscono tra loro, entrano in relazione, comunicano;
Appartenenza: gli individui si riconoscono come suoi membri;
Identità: i membri del gruppo sono riconosciuti in quanto tali, come appartenenti e ciascuno di loro riconosce gli altri come parte del gruppo.

Verifica psicologia

Verifica pagina 176:
1.Secondo il sociologo R.Merton, un insieme di persone è definibile gruppo sociale se:
c. Le persone interagiscono tra loro, sentono di appartenere al gruppo, sono identificabili dall'esterno e da ciascun singolo membro come parte di quel gruppo.
2.Il sistema di status all'interno di un gruppo si riferisce:
b. Alla posizione che ciascun membro occupa nel gruppo e alla valutazione di quella posizione secondo una certa scala di valori.
2 Definisci i seguenti concetti:
Leader: Colui che esercita maggiore influenza sugli altri membri del gruppo, facilitando il raggiungimento di un obiettivo comune.
Inerzia sociale: Il fenomeno che avviene quando si è in tanti a svolgere un compito ed alcuni tendono a defilarsi dall’impegno e dalla responsabilità.
Comportamento individuale/comportamento intergruppo: Comportamento caratterizzato dal fatto che le persone entrano in relazione in quanto appartenenti a determinate categorie sociali o gruppi.

Costruisci un'argomentazione (max. 30 righe) che illustri le diverse forme di leadership, impiegando tutti i termini elencati.
Il sistema di status si riferisce alla posizione che un individuo occupa all’interno di un gruppo e alla valutazione di quella posizione in una scala di valori. Il leader è colui che esercita maggiore influenza sugli altri membri del gruppo, facilitando il raggiungimento di un obiettivo comune. La leadership assolve due funzioni ben precise: quella socioemozionale, che riguarda il raggiungimento dell'armonia nella vita del gruppo, e quella relativa al compito. Il leader espressivo spesso è una figura diversa dal leader strumentale. Le ricerche hanno mostrato che la leadership può essere esercitata adottando stili differenti e sono: leadership autoritaria, leadership democratica e la leadership permissiva.

Domande psicologia

Psicologia pagina 179:
1.Quando la famiglia nucleare ha smesso di essere l'unico modello di famiglia possibile?
La famiglia nucleare ha smesso di essere l’unico modello di famiglia quando gli studi di antropologia alla fine dell’Ottocento e Novecento sottolinearono la variabilità della famiglia a seconda del contesto geografico, culturale e sociale.
2.In che modo dimensione individuale e dimensione collettiva coesistono all'interno di un gruppo familiare?
La dimensione individuale e la dimensione collettiva coesistono se i componenti affrontano problemi e conflitti in modo aperto, negoziando le soluzioni e utilizzando le risorse specifiche di ogni comunità.
3.In che cosa differisce l'antica famiglia patriarcale dalla più attuale famiglia mononucleare?
L’antica famiglia patriarcale differisce dalla più attuale famiglia mononucleare per la forma piramidale e la grande struttura allargata.

Domande psicologia

Psicologia pagina 174:
1Quali sono i fattori che garantiscono un elevato grado di coesione al gruppo?
I fattori che garantiscono un elevato grado di coesione al gruppo sono ad esempio minacce esterne e competizione con altri gruppi.
2.Quali sono gli effetti negativi che la mentalità di gruppo può originare?
La mentalità di gruppo può originare degli effetti negativi, perché tende a distorce i processi decisionali, poiché fa in modo che vengano prese in considerazione poche alternative.
3.Quali sono le principali dinamiche che si vengono a creare nel comportamento intergruppo?
Le principali dinamiche che si vengono a creare sono sulla base delle caratteristiche personali, se il membro di un gruppo utilizza soprattutto il comportamento intergruppo, l’uniformità di comportamenti e pensieri con gli altri sarà maggiore.
4.Che relazione c'è, secondo Tajfel, tra senso di appartenenza a un gruppo e autostima?
Secondo Tajfel il livello di autostima di un individuo è la conseguenza del valore attribuito al gruppo a cui sente di appartenere.
5.Quali sono gli aspetti positivi e quali, invece, i fattori di pericolo dell'anonimato nei gruppi virtuali?
L’anonimato può facilitare l’interazione sociale, ma allo stesso tempo innesca comportamenti violenti e aggressivi, volti a colpire psicologicamente una persona rendendola oggetto di vessazioni e soprusi.

Domande psicologia

Psicologia pagina 169:
1.Che relazione c’è tra regole di comportamento di gruppo e libertà individuale?
La relazione che c’è tra regole di comportamento di gruppo e libertà individuale determina che all’interno dello stesso, la libertà individuale abbia dei limiti oltre i quali non andare.
2.Quali sono i processi comunicativi all’interno di un gruppo?
I processi comunicativi all’interno di un un gruppo sono la comunicazione a ruota centralizzata, cioè focalizzata sul leader e la comunicazione a rete decentrata, cioè diffusa tra tutti i membri.
3.Quali funzioni ha un leader all’interno di un gruppo e in quali modi si può esprimere il suo potere?
Il leader è colui che esercita maggiore influenza sugli altri membri del gruppo, facilitando il raggiungimento di un obiettivo comune. Il suo potere si può esprimere in: ricompensa, coercitivo, legittimo, di esempio e di competenza.
4.Quali sono i limiti di una leadership permissiva? I vantaggi?
I limiti di una leadership permissiva sono i malumori tra i componenti, la scarsa collaborazione e il rendimento scarso nel perseguire gli obiettivi. I vantaggi invece sono l’espressività e creatività personale.

Domande psicologia

Psicologia pagina 167:
1.Quali devono essere le caratteristiche di un gruppo sociale?
Le caratteristiche di un gruppo devono essere: interazione, appartenenza e identità.
2.Quali caratteristiche ha la famiglia, intesa come gruppo sociale? A quante e quali tipologie appartiene?
La famiglia appartiene a tre tipologie di gruppo: primario, di appartenenza o interno e naturale. Le relazioni non si basano su norme prestabilite ed esplicite, ma su spontanee norme di convivenza, il gruppo rispecchia inoltre in questo caso lo status oggettivo di un individuo.
3.Quali possono essere i fattori che conferiscono dinamicità al sistema di status in un gruppo?
I fattori che conferiscono dinamicità allo status di un gruppo possono essere il subentrare di una nuova persona, l’introduzione di nuovi scopi comuni e la ricerca di nuovi equilibri.

martedì 17 marzo 2020

Sociologia

IL DISORDINE
Uno degli effetti della stratificazione sociale è la coesistenza nella stessa società di una pluralità di sistemi di norme, spesso in contrasto tra loro, che aprono ampi spazi alla libertà di scelta individuale e suscitano inevitabilmente conflitti. L'incertezza normativa, la scarsità e la maldistribuzione delle risorse sociali sono infatti le principali cause del conflitto sociale. In certi casi il conflitto tra gruppi può favorire la formazione di un sistema di norme di interazione e di rapporti cooperativi all'interno della collettività. Per indicare l'insieme degli atti che trasgrediscono le norme vigenti, la sociologia ha formulato il concetto di devianza. Tra i comportamenti devianti, vengono qualificati criminali quelli che violano la codificazione scritta di una determinata società.

Sociologia

LA STRATIFICAZIONE SOCIALE
Il livello di flessibilità della stratificazione di una certa società prende il nome di mobilità sociale. Per chiarire come la stratificazione sociale influisca sulla vita individuale, la sociologia analizza il fenomeno sotto due profili: la stratificazione per classi sociali basata sulla divisione sociale del lavoro e la stratificazione per ceti sociali basata sullo stile di vita e sui consumi culturali. All'interno della cultura dominante, che è l'insieme dei significati, abitudini, norme sociali e modi di pensare condivisi, acquistano così rilievo le subculture, varianti o modi particolari del pensare dominante con cui i singoli strati o gruppi sociali ne interpretano o rielaborano specifici elementi.

Sociologia

LA DISUGUAGLIANZA SOCIALE
La distribuzione differenziata del potere implica però una forma di disuguaglianza sociale tra chi comanda e chi deve ubbidire.
È infatti di ogni società la tendenza a distribuire in maniera ineguale tra i propri membri non solo il potere ma anche le altre risorse, ovvero sono tutti i diversi tipi di ricchezza che la società produce e mette a disposizione dei suoi membri. In senso generale si parla di disuguaglianza sociale quando gli individui che appartengono a una certa società non hanno uguale accesso alle risorse che questa mette loro a disposizione.

Sociologia

IL POTERE
Il processo di istituzionalizzazione crea una rete di posizioni sociali costanti nel tempo e una corrispondente gerarchia di gradi di potere. Esistono due modi di esercitare potere su qualcuno: attraverso rapporti legittimi i comandi impartiti da un soggetto trovano obbedienza grazie al sistema di posizioni sociali, mentre nei rapporti di fatto l'esercizio del potere dipende dalla capacità personale di un individuo di ottenere qualcosa.
I rapporti di potere costituiscono una dimensione essenziale della società e il sistema di distribuzione del potere rappresenta anche una condizione per raggiungere un determinato obiettivo, utile sia a chi occupa posizioni di comando sia a chi vi è sottoposto.

Psicologia

LE BON
Gustave Le Bon pubblicò nel 1895 Psicologia delle folle, la prima opera che studia il comportamento delle folle, cercando di individuare le loro caratteristiche e le tecniche utilizzabili per guidarle e controllarle.
Per lo studiosa quando l'individuo singolo è parte di una folla mette in atto comportamenti e atteggiamenti istintivi, meno razionali rispetto a quelli che esprime quando è solo. Nella folla, infatti, emergono gli elementi più istintivi, quelli che, secondo Le Bon, costituiscono l'anima della razza umana, avviene inoltre una sorta di contagio e l'individuo agisce come se fosse sotto l'effetto di una suggestione, esasperando le sue emozioni.

Psicologia

LA PSICOLOGIA DELLE FOLLE
Lo sviluppo della società industriale, i problemi sociali connessi all'industrializzazione, i conflitti di classe e le proteste popolari fecero sorgere dalla seconda metà dell'Ottocento alcuni interrogativi sulla psicologia collettiva. Tra i primi studi di psicologia collettiva troviamo proprio quelli sulla psicologia delle folle, ovvero opere che hanno in qualche modo aperto la strada ai lavori più scientifici di psicologia sociale che si sarebbero sviluppati successivamente

Psicologia

INDIVIDUO E SOCIETÀ
Kurt Lewin viene considerato il padre della psicologia sociale moderna per i suoi studi sul rapporto tra individuo e contesto sociale. È infatti il primo a sviluppare una teoria generale del comportamento umano, chiamata teoria del campo. Essa afferma che la rappresentazione del mondo giochi un ruolo fondamentale nelle azioni degli esseri umani. Descrive inoltre la realtà psichica nei termini di un sistema dinamico comprensivo di persona e ambiente. Persona e ambiente vanno visti come un solo campo, in cui l'individuo è modificato dall'ambiente e viceversa; Lewin enuncia così la sua ipotesi: ogni atto che una persona compie è determinato da condizioni che occorre scoprire, il comportamento quindi è funzione della persone e dell'ambiente. L'ambiente psicologico è quindi l'insieme di oggetti, persone attività, con cui l'individuo è in rapporto

Psicologia

LA PSICOLOGIA SOCIALE
La psicologia sociale indaga i comportamenti degli individui nelle loro interazioni con gli altri e l'influenza dei gruppi sociali, delle istituzioni e delle culture sulla singola persona.
Gli argomenti privilegiati di studio sono il gruppo, nelle differenti tipologie, strutture, dinamiche interne ed esterne, e la famiglia.
Un altro importante settore di indagine riguarda la conoscenza della realtà sociale, il modo in cui l'individuo si dà spiegazione della realtà esterna con un'attività mentale che comprende processi cognitivi e sociali e che funziona come una sorta di regia che muove i comportamenti

Antropologia

IDENTITÀ
Nel corso della sua evoluzione ogni gruppo sociale ha sviluppato una propria identità, un modo di distinguersi nel confronto con gli altri gruppi con cui entrava in contatto. La costruzione del Sé collettivo, come quella del Sé individuale, è legata ai modelli culturali e all'ambiente sociale del gruppo di appartenenza.
La prima esperienza da cui si ricava una primitiva immagine di Sé è legata al corpo: è costituita da un insieme di comportamenti, gesti, reazioni che noi assimiliamo fin dalla nascita. Una serie di modelli culturali, che sono parte del nostro modo di agire, diventa una «conoscenza incorporata». Noi viviamo questa conoscenza come «nostra» al punto tale che essa ci sembra «naturale».

Antropologia

TEMPO E SPAZIO
Due categorie fondamentali, comuni a tutti gli esseri umani, sono: il tempo e lo spazio. Al di là della loro universalità, queste intuizioni sono però influenzate dal contesto culturale e dal sistema cognitivo di appartenenza. La capacità di percepire il tempo e lo spazio - ovvero il fatto che la nostra mente si è strutturata in modo da avere la loro intuizione - è la funzione primaria della nostra attività mentale, senza tale funzione non sarebbe infatti possibile, per la mente, dare forma al pensiero.

Antropologia

LA CLASSIFICAZIONE DEL MONDO
La diversità nel modo di pensare tra le varie culture hanno determinato diverse forme di conoscenza della natura: tutti i popoli hanno così dato vita a sistemi di scienza impostati su categorizzazioni diverse dei fenomeni naturali, le etnoscienze. Un esempio di queste differenze nell'organizzare le conoscenze è la definizione delle terminologie cromatiche che presentano una scala di complessità diversa tra le varie culture.

Pedagogia

L'EDUCAZIONE POPOLANA

L'educazione popolana è una questione affrontata da tutti i principali illuministi. Da un lato si auspicava l'acculturamento del popolo, dall'altro lato, per il timore che la cultura potesse avere esiti dirompenti dal punto di vista sociale, si sostenne l'inopportunità che l'istruzione venisse estesa anche agli strati più bassi della popolazione.
A Immanuel Kant si deve un importante contributo alla riflessione pedagogica, nello scritto Sulla Pedagogia sostenne che il fine ultimo dell'educazione coincidesse con la formazione morale dell'individuo.

Pedagogia

TEORIE E PRATICHE PEDAGOGICHE DELL'ANTICO REGIME

Durante il settecento si sviluppa il dibattito sull'educazione e soprattutto alla luce della riflessione empiristica di John Locke, si consolida l'ipotesi che alla nascita la mente umana sia paragonabile a una tabula rasa priva di contenuti e che la conoscenza derivi dall'esperienza. Locke inoltre sostiene che anche i princìpi morali, non essendo innati, devono essere insegnati.

Jean Jacques Rousseau apporta un fondamentale contributo alla riflessione pedagogica attraverso l'Emilio. Il suo punto di partenza è una concezione ottimistica della natura umana, ovvero che l'uomo è per natura buono.
Rousseau sostiene che
  • Bisogna rispettare i tempi e le modalità di crescita fisica e psichica dell'infanzia;
  • Ogni individuo possiede capacità originali, di cui l'educatore deve favorire lo sviluppo;
  • L'educazione non deve rimuovere gli ostacoli al naturale sviluppo del fanciullo.

Domande psicologia

Domande psicologia a pagina 199: 1.In che modo la tendenza al conformismo incide sull'influenza sociale, nell'esperimento di Asch...