martedì 29 ottobre 2019

SOCIOLOGIA|| Le istituzioni sociali

Le istituzioni sociali hanno delle norme e un sistema di sanzioni. I gruppi sociali sono aggregazioni di persone orientate alla collaborazioni e accompagnate dal senso di appartenenza dei singoli membri.
I gruppi sociali si possono dividere in due

  •  Gruppi primari → gruppi di piccole dimensioni in cui prevalgono legami diretti, di tipo personale e regole di comportamento elastiche.
  •  Gruppi secondari → più estesi in cui prevalgono legami di tipo impersonale e rapporti governati da regole rigide e strutturate.
I gruppi secondari sono organizzazioni sociali, esse si basano su un modello organizzativo di tipo burocratico.
All'estremo opposto delle organizzazioni sociali troviamo i movimenti sociali, essi si caratterizzano per il carattere spontaneo.

ANTROPOLOGIA|| La rivoluzione agricola

La rivoluzione agricola

Il cambiamento che ha segnato la nascita di nuove forme sociali è stata la rivoluzione agricola, ovvero la scoperta di nuove tecniche per addomesticare piante e animali.
Le conseguenze più importanti della rivoluzione agricola furono:
  •  I cambiamenti riguardo l'alimentazione.
  •  La nascita delle città e della diversificazione sociale.
  •  L'invenzione e il perfezionamento di nuove tecnologie.

giovedì 3 ottobre 2019

ANTROPOLOGIA|| Specificità del linguaggio umano

La specificità del linguaggio umano

Alla base del linguaggio umano c'è la capacità comunicativa, cioè la capacità di creare segni sonori e visivi che rispondono ad un codice condiviso da un gruppo.
Le culture sono sistemi di segni e il più importante è il linguaggio.
Studiando lingue anche molto distanti si sono notate delle somiglianze che hanno fatto pensare una comune discendenza.
Come la lingua, anche la cultura non è una realtà statica, ma varia in continuazione a causa dei rapporti e degli scambi con gli altri.

ANTROPOLOGIA|| Razza

La nozione di razza

Grazie alle ricerche degli antropologi è stato possibile ricostruire la storia dell'uomo. I ritrovamenti dei resti dell'Homo sapiens sapiens hanno permesso di seguire le sue migrazioni e di dimostrare come da lui siano derivate tutte le popolazioni.
Questa è una vera e propria confutazione del razzismo e dimostra come la nozione di razza sia solo una costruzione culturale.

ANTROPOLOGIA|| L'origine dell'uomo

L'origine dell'uomo

Ad un primo sguardo gli esseri umani mostrano una grande varietà di caratteri fisici, culturali e di linguaggio, ma a partire dalla metà del tredicesimo secolo si è giunti alla conclusione che noi uomini apparteniamo ad un'unica specie, in quanto tutti noi abbiamo una cultura e parliamo lingue che hanno strutture simili.
La genetica ha dimostrato grazie agli studi dell'DNA l'unità della specie umana.

Inoltre la teoria di Darwin in cui sosteneva che le scimmie e l'uomo hanno un antenato comune ha trovato molti riscontri negli studi dell'origine dell'uomo.

PSICOLOGIA| Civiltà e sublimazione delle pulsioni

Civiltà e sublimazione delle pulsioni

Freud analizza il rapporto tra l'individuo e la civiltà e sottolinea l'infelicità della condizione umana. La civiltà implica infatti la rinuncia parziale alla soddisfazione delle pulsioni: nella società primitiva ,vivendo nella natura, l'uomo poteva soddisfare liberamente le sue pulsioni sessuali e aggressive, questo però comportava rischi per i singoli individui. 
Il patto sociale (attraverso il quale ognuno rinuncia parzialmente alla sua libertà) permette la costruzione della comunità sociale che si fonda sulla rinuncia delle pulsioni
La libertà subisce delle limitazioni per l'incivilimento, la civiltà e la cultura infatti sono il risultato della sublimazione delle pulsioni e le energie libidiche sono utilizzate non per scopo sessuale, ma per obiettivi socialmente utili. Queste energie vengono canalizzate nel lavoro, nella scienza e in tutte le produzioni culturali umane, questo contribuisce ad un senso di unione sociale.

PSICOLOGIA| Conflittualità della vita psichica

La conflittualità della vita psichica

Dopo la prima descrizione dell'apparato psichico in cui distingueva tra il conscio, preconscio e inconscio, Freud elabora una seconda topica dell'apparato psichico, in cui individua: Io, Es, Super - Io.
Nell'individuo sano l'Io riesce a controllare l'Es, soddisfacendo in parte le sue esigenze, adattandosi però alla realtà, senza violare gli imperativi del Super - Io e questo equilibrio è importante. L'Io svolge una funzione essenziale nello sviluppo, perché guida il processo evolutivo individuale.
Le abilità e competenze sono il risultato della lotta dell'Io per dominare i conflitti psichici e i problemi che realtà ci pone.
Le esperienze infantili giocano un ruolo fondamentale, i meccanismi di difesa esercitano un'influenza sullo sviluppo dell'individuo. Emozioni o eventi rimossi sono stati eliminati dalla coscienza, ma continuano ad esercitare pressione sull'inconscio.

PEDAGOGIA| Altre Rationes

Altre Rationes

La Ratio studiorum fu talmente efficace da diventare il modello per altri ordini. Questi si diversificarono non tanto per i contenuti culturali, ma per la scelta dei destinatari.

I Somaschi fondati con lo scopo di provvedere all’istruzione di bambini orfani e poveri. Girolamo Miani avviò delle iniziative che puntavano oltre all’istruzione catechista, al rafforzamento del fisico(per sottrarre i bambini alle malattie), sull’acquisizione di un mestiere  utile per mantenersi e su una disciplina clemente.
In seguito i somaschi fondarono collegi convitti nelle città più piccole, per le esigenze della media borghesia.

Gli Scolopi si evidenziarono per l’impegno nell’istruzione popolare e nell’ambito dell’educazione collegiale. Per le pressioni sociali si aprirono all’insegnamento dei ceti più alti: Il collegio Nazareno, originariamente aperto a dodici alunni.
Aperto agli allievi a pagamento divenne simile ai seminaria nobilium dei gesuiti con insegnamenti come scherma, ballo, equitazione e disegno. Aprirono molti altri collegi convitti e si dotarono di una propria Ratio studiorum.

I Barnabiti rappresentarono per qualche tempo una piccola congregazione dedita alla predicazione della parola di Dio.
Nel 1666 anche i barnabiti elaborarono una loro Ratio, per molti aspetti simile a quella dei gesuiti, ma con caratteristiche proprie, erano scuole più attente alla concretezza e agli sviluppi tecnico scientifici e caratteristico fu il loro rifiuto delle punizioni corporali. 

PEDAGOGIA| I corsi e le novità didattiche

I tre corsi e le novità didattiche

La Ratio studiorum prevedeva norme comuni per i professori e norme specifiche a seconda della materia di insegnamento. Gli scolari erano distinti tra esterni, cioè laici che rimanevano tali e scolastici, coloro che volevano entrare nell’ordine.
L’ordinamento degli studi prevedeva tre corsi successivi:

  • Il corso umanistico: la cui frequenza iniziava tra i dieci e i dodici anni, era il primo e si articolava in tre anni di grammatica e lo studio dei grandi autori classici che garantiva l’acquisizione della padronanza scritta e orale delle lingue
  • Il triennio filosofico: si può paragonare al triennio del liceo classico. Gli allievi studiavano la logica e la fisica aristoteliche, la cosmologia, la matematica, l’etica e la psicologia filosofica
  • Il quinquennio di teologia: un corso universitario riservato a chi voleva entrare nell’ordine e prevedeva lo studio delle Sacre Scritture, dell’ebraico e della teologia morale e dogmatica
I gesuiti introdussero molte novità didattiche, mutandoli dalle esperienze del cosiddetto modus parisiensis, alcune furono:
  • La divisione degli alunni in classi a seconda dell’età, questo favoriva il mantenimento della disciplina e una didattica uniforme
  • La gradualità dell’insegnamento alle inclinazioni e disposizioni dei singoli allievi
  • La presenza di un solo docente che insegnava tutte le materie
  • L’introduzione di esami per il passaggio da un livello a quello superiore
  • La regolamentazione di premi e punizioni
  • L’obbligo di parlare in latino
  • L’addestramento alla memoria
  • L’allenamento a superare la timidezza, a padroneggiare il latino e a controllare la postura.
  • L’esercizio della pietà e della carità.

PEDAGOGIA| La Ratio studiorum

La Ratio studiorum 

A Messina i gesuiti si interrogarono su quale programma scolastico fosse migliore e per stabilirlo si avviarono una serie di sperimentazioni.
Le proposte erano di volta in volta esaminate a Roma da un'apposita commissione e poi riprodotte in vari collegi.
Nel 1599 la ratio studiorum costituì il modello indiscusso cui fecero riferimento anche gli altri ordini religiosi. Disciplinava le centinaia di collegi gesuitici, dotandoli di un piano di studi e di regole uguali, era per così dire una scuola transazionale e la cui lingua era il latino.
La ratio studiorum era un ampio documento, articolato in trenta capitoli che definiva le regole che dovevano seguire i superiori, i professori e gli alunni, nonché orari, programmi, didattica e le norme di comportamento.
I gesuiti avevano un quarto voto, la diretta obbedienza al papa, che permetteva loro di non essere dipendenti dai vescovi. Non avevano suddiviso i territori in diocesi, ma in province.
Questa struttura era più agile di quella diocesana e consentiva grande mobilità e rapidità di azione all'ordine. 
La struttura scolastica era piramidale e prefigurava quella che sarebbe stata assunta dallo stato.

PEDAGOGIA| I gesuiti

I gesuiti: la nascita dell'ordine

La compagnia di Gesù fu il simbolo della Chiesa postridentina, fondata inizialmente per fini missionari.
Lo scopo primario dei gesuiti era la cattolicizzazione del mondo e tra le loro caratteristiche c'erano la mobilità e la profonda cultura, tanto che per poter prendere i voti occorreva studiare filosofia, teologia e un terzo ramo del sapere, inoltre bisognava avere una piena maturità di carattere, formata grazie ad un lungo tirocinio di preghiera.
Ignazio ritenne che vista la situazione di crisi delle università dell'epoca fosse opportuno aprire collegi appositi.
Il collegio di Messina fu il primo che offriva il corso completo di studi anche a giovani laici aristocratici.

PEDAGOGIA| Nuovi ordini religiosi

Nuovi ordini religiosi

Durante la riforma cattolica nacquero nuovi ordini religiosi, orientati principalmente all'educazione.
  • Barnabiti fondati da Antonio Maria Zaccaria
  • Somaschi fondati da Girolamo Miani
  • La Compagnia delle dimesse di Sant'Orsola di Angela Merici
  • La Compagnia di Gesù di Ignazio di Loyola
  • I padri scolpi di Giuseppe Calasanzio
  • I Fratelli delle scuole cristiane di Jean Baptiste de La Salle
  • La Congregazione delle Maestre pie di Rosa Venerini e Lucia Filippini.
Non tutti i nuovi ordini però originariamente erano votati all'educazione e all'istruzione, ma si adeguarono rapidamente.

PEDAGOGIA| Educazione nell'Europa cattolica

L'educazione nell'Europa cattolica tra seicento e settecento

Per molto tempo si è pensato che tra Umanesimo e Rinascimento si fosse già affermata una cultura laica, ma la realtà non è così.
L'uomo colto, l'artista e il cortigiano avevano posto l'essere umano al centro dell'attenzione e della riflessione, ma la società restava comunque profondamente religiosa.
Il Concilio di Trento si concluse con l'approvazione di una serie di decreti, che riaffermarono la veridicità della fede cattolica, ristabilendo la saldezza della dottrina. Affermò in oltre che la sola fede non salva l'essere umano, infine la cultura non è fine a se stessa, ma va indirizzata al bene comune. Da qui la grande azione educativa esercitata dalla chiesa, con l'apertura di seminari per la formazione del clero

PSICOLOGIA| All'origine della nevrosi

All'origine della nevrosi: dal pansessualismo al dualismo pulsionale

Freud pensa che all'origine della nevrosi ci sia un trauma di origine sessuale, ma ciò non toglie che continui ad attribuire alla sessualità un ruolo importante, in quanto elemento fondamentale dei desideri e delle fantasie.
Freud si focalizza sulla ricerca del piacere e sulla centralità della sessualità, secondo lui infatti sono le pulsioni libidiche a muovere il comportamento umano.
Lo psicanalista ipotizza l'esistenza di due tipi di pulsioni originarie: oltre le pulsioni libidiche che lui chiama Eros, pone le pulsioni di morte, chiamate Thanatos
Le prime mirano alla conservazione e alla vita, le seconde si manifestano nei comportamenti auto distruttivi e aggressivi
Ciò che però le accomuna è la tendenza a ripristinare uno stato di equilibrio e a scaricare l'eccitazione. 

PSICOLOGIA| La teoria sessuale

La teoria sessuale e lo studio della nevrosi

Freud espone la sua concezione della sessualità infantile e dello sviluppo individuale
La sessualità infantile non è la consapevolezza della funzione genitale del proprio corpo, piuttosto si tratta di una ricerca del piacere ed è collegata ai bisogni fisiologici dell'individuo.Lo stesso bambino viene definito da Freud perverso polimorfo.

Fasi della sessualità:
Fase orale: la zona erogena è principalmente la bocca.
Fase anale: la libido si concentra nella zona intorno all'ano.
Fase fallica: la prima attività di manipolazione dei genitali ed è in questo caso che si sviluppa il complesso di edipo.
Successivamente i bambini attraversano un periodo di latenza in cui le vicende psicologiche infantili vengono rimosse, gli impulsi sessuali vengono assopiti e l'evoluzione della sessualità subisce un arresto.

PSICOLOGIA| La teoria sessuale

Regressione, fissazione, perversione e nevrosi

Il passaggio da una fase all'altra comporta una maturazione, che implica aspetti biologici e aspetti psicologici.
In queste fasi possono esserci delle regressioni, infatti in alcuni casi dopo non aver trovato la soddisfazione degli stadi precedenti avviene una regressione. 
In altri casi una persona può venire così appagata da uno stadio da rimanere fissata in questo. 
Secondo Freud regressione e fissazione spiegano il fenomeno delle perversioni sessuali, come feticismo, masochismo e sadismo.

La nevrosi invece indica l'atteggiamento opposto delle perversioni. Il nevrotico non soddisfa le sue pulsioni, li rimuove e li esprime in forma mascherata.
Sia la perversione sia la nevrosi costituiscono delle difese contro l'angoscia di castrazione

PSICOLOGIA| L'interpretazione dei sogni

L'interpretazione dei sogni

Nel libro L'interpretazione dei sogni Freud mostra un nuovo modo di vivere la nostra umanità, un modo psicologico interpersonale, non sottoposto a giudizi moralistici.
Lo psicoanalista scrive di separazione fisica dell'individuo dal suo tempo e spazio, la forza esplosiva della sessualità, la costruzione di complessi mondi interiori non più riproducenti una realtà esterna. 
Questa nuova modalità venne poi chiamata modernismo.

L'analisi di Freud mette in luce elementi come sogni, dimenticanze e lapsus.
Al sogno viene attribuito un ruolo fondamentale per l'esplorazione dell'inconscio nonostante sia assurdo, illogico ed incoerente, attraverso l'analisi si può coglierne il significato e renderlo comprensibile
Il sogno è il risultato di un compromesso: cerca di soddisfare i desideri inconsci, ma li trasforma per non renderli riconoscibili e farli accettare dalla coscienza.

PSICOLOGIA| Lo sviluppo della vita psichica

Lo sviluppo della vita psichica: processo primario e secondario.

Freud separa nello sviluppo psichico il processo primario e il processo secondario.
Il processo primario riguarda l'attività psichica dominata dall'inconscio che tende alla soddisfazione immediata dei desideri per scaricare l'eccitazione. 
Il neonato risponde al principio di piacere e desidera soddisfare in maniera immediata le sue pulsioni.
Nel processo secondario l'attività psichica dell'Io inibisce le spinte istintuali e dilaziona la soddisfazione del desiderio, cioè l'Io si adatta alla realtà.
Il bambino si adegua ad un principio di realtà ed impara a tener conto della realtà e delle sue esigenze.
Al fondamento dei due processi quindi ci sono il principio di piacere e il principio di realtà.

PSICOLOGIA| La psicoanalisi e l'inconscio

La psicoanalisi e l'inconscio

Freud stesso ha coniato il termine psicoanalisi per indicare:

  • Procedimento per l'indagine di processi mentali(metodo di ricerca per conoscere il funzionamento dei processi mentali).
  • Metodo terapeutico per la cura della nevrosi.
  • Disciplina scientifica cioè un insieme di teorie psicologiche.
La psicoanalisi è un modello teorico che da una visione dell'uomo articolata e una concezione antropologica da cui vengono sviluppati temi come l'origine dell'Io.

Freud evidenzia che lo sviluppo dell'uomo è determinato da pulsioni e da elementi inconsci, che influenzano comportamenti, pensieri e sentimenti.
Individua delle fasi di sviluppo comuni a tutti gli esseri umani, ma ogni individuo attraversa questi stadi in modo diverso e personale.
L'inconscio è una forza impersonale, origine di comportamenti e motivazioni, le cui radici vanno cercate nell'infanzia.

Domande psicologia

Domande psicologia a pagina 199: 1.In che modo la tendenza al conformismo incide sull'influenza sociale, nell'esperimento di Asch...